Acclamato come un re, la sua presentazione ricorda le star di Hollywood
A Riad lo stadio è stracolmo, gli effetti scenografici non mancano, i colori sono quelli della sua nuova squadra, l’Al-Nassr che Ronaldo, CR7 che stringe la mano ai suoi figli, urla tra l’entusiasmo generale. Non è solo un giocatore di calcio in Arabia, Cristiano arriva negli Emirati per cambiare la “mentalità del paese”. Insomma gli obiettivi sono piuttosto sontuosi ma Ronaldo è tutto tranne che modesto.
“Non voglio solo sviluppare il calcio, ma anche questo Paese fantastico”
Nel suo contratto, secondo quanto scrive ‘Marca’, c’è comunque una clausola che ne prevede la cessione in prestito al Newcastle nel caso quest’ultimo si qualifichi alla prossima Champions League. Il club inglese dal 2021 appartiene ad un consorzio guidato dal Public Investment Fund, fondo sovrano dell’Arabia Saudita.
“Mi sento bene, sono felice di aver preso questa decisione. Il mio lavoro in Europa è finito, ho vinto tutto con i migliori club” ha aggiunto, seduto tra l’allenatore francese Rudi Garcia ed il presidente Saud Al Suwailem. “E’ una nuova sfida in Asia e sono grato al club per avermi dato questa opportunità. Ho battuto record in ogni campionato in cui ho giocato, lo voglio fare anche qui”. Ha quindi ringraziato la famiglia per il supporto che gli ha dato, “soprattutto i miei figli”.
“Molti dicono che questo campionato sia scadente, ma sono persone che non capiscono nulla di calcio e non hanno mai visto una partita. Io l’ho fatto e credo che questo Paese abbia molto da dare” ha proseguito CR7, citando ad esempio “la vittoria dell’Arabia Saudita al Mondiale nella prima partita. Ormai, anche dai risultati delle squadre africane, si può capire come il calcio sia diffuso e difficile ovunque”. Praticamente sconosciuto all’estero, in casa l’Al-Nassr ha vinto tutto: nove campionati, sei King’s Cup e tre volte ciascuna la Prince’s Cup o la Federation Cup. Ora vuole una vetrina più ampia, a cominciare da quella Champions asiatica che ancora gli manca. “Ronaldo è una leggenda del calcio, uno dei migliori giocatori del mondo. Io non ho mai allenato un giocatore simile, nessuno si può avvicinare al suo livello – ha ammesso Garcia – Di calciatori come lui ne ho visti pochi in tutta la mia carriera. Spero che possa godersi il suo tempo qui. Avremo modo di parlare, la cosa più importante sarà fare la differenza in campo e vincere”