Vialli e Mancini raccontano la Sampdoria dello scudetto
In un docufilm la storia di un’amicizia tra due campioni Gianluca Vialli e Roberto Mancini
Si intitola la Bella Stagione il docufilm diretto dal regista Marco Ponti che racconta la favola di due calciatori Gianluca Vialli e Roberto Mancini e della Sampdoria che vinse lo scudetto. Un tuffo nel passato di quando il calcio era sudore, amicizia e bel gioco il Docufilm che sarà nelle sale dal 28 Novembre al 1 Dicembre. Una storia che ha al centro la Sampdoria che vinse lo scudetto con Paolo Mantovani. Il campionato era quello della stagione 1990-1991 la squadra era quella di Vialli e Mancini ma anche di campioni come Gianluca Pagliuca, Pietro Vierchowod, Luca Pellegrini (capitano) , Giuseppe Dossena, Toninho Cerezo. In quella stagione magica due attaccanti, un bravo allenatore e una squadra affiatata intraprendono un’avventura epica che cambierà per sempre la storia del calcio italiano. Una lunga cavalcata verso il campionato italiano e sfiorando poi il trionfo nella Coppa dei Campioni dell’anno successivo, fermandosi solo davanti al Barcellona allenato da Johan Cruijff.
La Bella Stagione: storia di un’amicizia e di un tempo irripetibile
Per il ct della Nazionale, Roberto Mancini, il documentario che lo vede protagonista è la storia ”di amicizia e di un tempo irripetibile.
“Intanto eravamo una squadra di tutti italiani e che non vedeva l’ora di allenarsi dopo i riposi. Ora invece si fa fatica a far scendere in campo i giocatori. Era un momento irripetibile, una magia che si creata con un presidente che ci ha coinvolti nel suo sogno. Avremmo potuto andare in altre squadre, ma non l’abbiamo fatto. Credo che questo film possa essere utile ai ragazzi di oggi, si va al di là della vittoria. E’ una storia di amicizia.
Gianluca Vialli: eravamo coinvolti in un sogno
Per l’altro gemello del gol, Gianluca Vialli maglia blucerchiata numero 9, Mancini aveva la numero 10 questa storia:
”Non è solo una storia sportiva. Il calcio faceva quasi da contorno ad amore e amicizia. Si trattava di un momento irripetibile, una magia creata con un presidente che ci ha coinvolti nel sogno”
Un’amicizia durata nel tempo oltre i dieci anni in campo insieme. Tutti ricordano l’abbraccio tra i due ex compagni di squadra all’Europeo, vinto dall’Italia, quando il Ct della Nazionale chiamò il compagno di squadra come assistente.