Champions League: flop di Milan e Juventus

Champions league Juventus Massimiliano Allegri

Champions League: flop di Milan e Juventus

#Vergogna. È l’hashtag usato ieri dalle squadre italiane in Champions

Con motivi diversi, con obiettivi differenti. Di vergogna ha parlato il presidente Agnelli dopo la clamorosa sconfitta della Juventus contro il Maccabi Haifa che complica, clamorosamente, le speranze dei bianconeri di qualificarsi al turno successivo.

Non ha usato, invece la parola vergogna Stefano Pioli riferendosi a ciò che è accaduto in campo al 16esimo minuto con il rigore e il rosso per Tomori che hanno portato alla sconfitta casalinga del Milan contro il Chelsea degli ex Napoli Jorginho e Koulibaly.

Aggettivi diversi, stati d’animo contrastanti, ma anche obiettivi che restano differenti. La Juventus ora deve provare a vincere le prossime due sfide (piuttosto complicate) contro il Psg e il Benfica per sperare almeno in un difficilissimo secondo posto. I rossoneri, invece, sono padroni del proprio destino: con due vittorie potrebbero staccare il pass per gli ottavi e salvare questo pezzo di stagione.

Casa Juventus

Massimiliano Allegri resta, è questa una delle poche certezze della Juventus, con un piede e mezzo fuori dalla Champions. “Non ci sono responsabilità individuali, è un problema collettivo, fisico, mentale, psicologico – è l’analisi del presidente Andrea Agnelli – Ora sono arrabbiatissimo e provo vergogna, dobbiamo chiedere scusa ai tifosi. La Juventus è un gruppo di 80-90 persone e la colpa non può essere solo di uno se non si vince, bisogna uscirne tutti insieme“.

Allegri resta sulla panchina della Juventus, di esonero neanche a parlarne: “Allegri – ribadisce Agnelli – è e rimarrà il nostro allenatore. La Juventus ha sempre fatto le verifiche a fine anno e così sarà anche questa volta”. Nessun ribaltone, dunque, nell’immediato. Ma diventa ancora più delicato il derby con il Torino di sabato prossimo. Quindi, “squadra in ritiro alla Continassa .- annuncia Massimiliano Allegri, nell’intervista a Sky Sport – dobbiamo guardarci negli occhi, ci farà bene avere più tempo per lavorare e per riposare. E’ un atto dovuto alla società, ai tifosi e a noi stessi”. Per il tecnico “non è una questione tecnica o tattica, ma di cuore e di passione”.

A gettare la spugna – lui che è legato alla Juve da un contratto fino al 2025 – non ci pensa proprio: “E’ una sfida e quando la sfida diventa difficile è ancora più bella – ribatte il tecnico bianconero – bisogna uscirne con coraggio, voglia e con grande passione. Tutti devono metterselo bene in testa”.

Intanto, però, la Juventus perde anche Di Maria fermatosi alla fine del primo tempo per un infortunio muscoale.

Casa Milan

“No, non voglio rivedere le immagini del rigore. Credo sia troppo evidente e troppo facile giudicare. Ho detto all’arbitro ciò che pensavo a fine partita, non parlo un inglese così fluido ma credo che abbia capito”: così il tecnico del Milan Stefano Pioli commenta a Infinity l’episodio dell’espulsione a Tomori e rigore concesso al Chelsea al 18′.

“Il calcio è uno sport di contatto, non è mai rigore e non è mai rosso quello”, afferma poi a Sky. Un ko che non compromette la corsa agli ottavi.

I Blues sono primi in classifica, poi segue il Salisburgo a 6 punti e infine Milan e Dinamo Zagabria a 4.

“La squadra reagirà sicuramente. Il risultato è negativo ma il destino è nelle nostre mani – ricorda Pioli – se vogliamo dimostrare di essere competitivi anche in Europa dobbiamo vincere le prossime due e ne abbiamo le possibilità. Ora ributtiamoci sul campionato, per una partita difficile contro un avversario che cambierà allenatore. Recuperiamo le energie”.